Il divorzio congiunto rappresenta una delle due modalità attraverso il quale è possibile annullare il matrimonio. L’elemento più importante di questa procedura, che la differenzia dalle altre, è il consenso dei coniugi nell’avviarla. Prima di iniziare il procedimento però, i coniugi devono entrambi approvare le condizioni che disciplineranno i loro rapporti dopo il divorzio, ad esempio il rapporto con eventuali figli minori, la gestione dei beni comuni e l’assegno di mantenimento.
In poche parole, il divorzio congiunto è un procedimento parallelo alla separazione consensuale, di cui potete leggere un nostro articolo qui.
Vediamo ora nel dettaglio come funziona il divorzio congiunto.
Sommario
ToggleLa domanda di divorzio congiunto
La procedura di divorzio congiunto è una procedura molto più snella e rapida del divorzio giudiziale. Ad ogni modo, anche questa procedura richiede la presentazione di una domanda di ricorso al tribunale competente (che è sempre quello del luogo di residenza o domicilio di uno dei due coniugi). È importante ricordare che, affinché sia valida, la domanda dovrà contenere:
- Le motivazioni e i fatti per i quali si è deciso di sciogliere il matrimonio o di cessare i propri effetti civili (se i coniugi sono legati in matrimonio concordatario)
- La presenza di figli per entrambi i coniugi
- Le condizioni che regoleranno i rapporti con i figli e la situazione economica
- Le dichiarazioni dei redditi
- Atto di matrimonio, stato di famiglia e certificato di residenza per entrambi i coniugi
- Una copia autentica del verbale di separazione consensuale o la sentenza
Divorzio congiunto con negoziazione assistita
Grazie al Decreto Legge 132 del 2014, è oggi possibile avviare una procedura di divorzio congiunto tramite la negoziazione assistita. Tramite questa negoziazione, è possibile arrivare ad un accordo o perfezionarlo, anche se vi sono figli minori, e formalizzarlo davanti al proprio avvocato divorzista. La particolarità è che non è richiesta ai coniugi la presenza all’udienza. Inoltre, lo studio legale sarà direttamente incaricato del deposito degli accordi presso la Procura della Repubblica. L’avvocato avrà anche il compito di inviare i documenti all’Ufficio di Stato Civile competente del Comune in cui il matrimonio è stato celebrato per l’annotazione a margine dell’atto di matrimonio.
Condizioni per il divorzio congiunto
Per poter avviare una procedura di divorzio congiunto, è necessario che i coniugi soddisfino alcuni requisiti richiesti dalla legge, in particolare almeno uno tra:
- Separazione consensuale da almeno 6 mesi oppure 12 per la separazione giudiziale
- Condanna per reato a carico di uno dei due coniugi per la quale è prevista una pena pari all’ergastolo o comunque superiore ai 15 anni
- Condanna per un reato a carico di uno dei coniugi previsto dall’articolo 3 della legge sul divorzio
- Cittadinanza straniera di uno dei due coniugi e ottenimento dell’annullamento del matrimonio all’estero da parte dello stesso o nuovo matrimonio contratto all’estero da parte dello stesso.
- Non consumazione del matrimonio
- Cambio di sesso di uno dei due coniugi
I costi del divorzio congiunto
Il divorzio congiunto è la strada più economica per divorziare. I costi possono variare in base a come si decide di procedere, in particolare possono essere molto più bassi con la negoziazione assistita. A questi si aggiunge il contributo unificato di 43 euro, per il quale non è necessaria nessuna marca da bollo. Ricordiamo anche che, diversamente da una procedura di divorzio giudiziale, i due coniugi che intraprendono un divorzio congiunto possono essere rappresentati da un unico legale, diminuendo notevolmente i costi della procedura.
Riguardo l’assistenza dell’avvocato in caso di separazione congiunta, negli ultimi anni gli esperti affermano che la domanda di divorzio mediante ricorso deve essere effettuata sempre con una difesa tecnica, come evidenzia la sentenza Cass. n. n. 6365/2011. Nella sentenza si sostiene i fatti che il divorzio ha un carattere decisorio e prevede dunque di rispettare la regola della difesa tecnica, proprio perché si tratta di una decisione che può influire sullo status e sui diritti soggettivi. Un divorzio congiunto non è dunque necessariamente consensuale nella pratica, ed è dunque il tribunale che ne verifica i presupposti di legge, soprattutto in termini di interesse della prole.
Per maggiori informazioni, vi indirizziamo alla pagina Wikipedia sul divorzio.