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Successione ereditaria, cosa sapere

Al momento del decesso di un familiare, una delle questioni più pressanti è la divisione dei beni tra i familiari e gli aventi diritto: la successione ereditaria. Tra tutti gli argomenti della giurisprudenza, l’eredità è da sempre uno dei più complicati. Dopo l’abolizione dell’arcaico “diritto di progenitura” o “maggiorasco”, l’ordinamento italiano prevede il trasferimento del patrimonio secondo la successione legittima o per testimonio. La branca legale che si occupa di risolvere i contenziosi annosi della successione ereditaria è il diritto ereditario, che definisce i rapporti trasmissibili, ovvero i diritti patrimoniali assoluti (economicamente valutabili). Le dichiarazioni di successione possono essere analizzate e trasmesse dagli avvocati che hanno richiesto l’abilitazione all’Agenzia delle Entrate, spesso avvocati civili o di famiglia.

Fasi della successione ereditaria

Innanzitutto, ricordiamo che entro un anno dalla morte del de cuius dovranno presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate. Il documento dovrà specificare il patrimonio completo che apparteneva al defunto proprietario: beni mobili e immobili, crediti e obbligazioni. La prima fase è l’apertura della successione, nel luogo dell’ultima residenza o domicilio registrato, in cui l’organo competente si occupa delle fasi di vocazione e delazione. In questi momenti spesso coincidenti,  il notaio incaricato individua e convoca gli effettivi aventi diritto di successione. Seguono le fasi di accettazione o rinuncia. L’accettazione può essere pura e semplice o con beneficio di inventario, mentre la rinuncia viene prescritta a seconda dei casi entro dieci anni, tre mesi o quaranta giorni.

 Successione ereditaria testamentaria

Per essere valido, un testamento può essere redatto da un individuo di maggiore età che abbia capacità di intendere e di volere. I tipi di testamento possono essere olografo, pubblico e orale e nel documento sono individuati eredi e legati, secondo gli art. 587  e 588 del Codice Civile. Viene definito erede chi subentra in tutto il patrimonio o per una quota sia che si tratti di rapporti attivi che passivi. Si tratta di successione a titolo universale, in cui i diritti e gli obblighi del de cuius non si estinguono al momento del suo decesso. Dall’altra parte abbiamo il legato o legatario, riconosciuto come chi subentra nei diritti patrimoniali specifici non previsti nel patrimonio ereditario con un titolo particolare.

Successione ereditaria legittima:

Accade spesso che il parente o de cuius venuto a mancare non abbia lasciato un testamento valido per la divisione dei beni, che in questo caso sarà trattata secondo le normative della successione legittima. L’ordinamento italiano prevede che i lasciti ereditari vengano attribuiti, nell’ordine:

  • Al coniuge
  • Ai discendenti
  • Agli ascendenti
  • Ai collaterali
  • Ai parenti entro il sesto grado
  • Allo stato

È necessario specificare che la successione legittima si ritrova spesso ad avere una funzione residuale rispetto alla testamentaria, essendo applicati ai beni esclusi dal testamento.

L’ultimo caso, più raro dei precedenti, è quello di successione necessaria, prevista nel momento in cui il testatore prevede la divisione dei beni senza rispettare i diritti garantiti dalla legge ai congiunti più stretti.

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